La strage di Fiumicino è avvenuta il 27 dicembre 1985 all'aeroporto internazionale di Fiumicino, a Roma, Italia. Durante l'attentato terroristico, 16 persone sono state uccise e altre 80 sono rimaste ferite.
L'attentato è stato perpetrato da Abu Nidal, un noto terrorista palestinese, che ha guidato un commando di quattro uomini armati. Gli attaccanti hanno aperto il fuoco sui passeggeri all'interno dell'aeromobile che si trovava sulla pista di decollo.
L'attentato è stato condannato da tutto il mondo e ha portato all'adozione di nuove misure di sicurezza negli aeroporti. Questo evento ha evidenziato la necessità di maggiori precauzioni per prevenire futuri attacchi terroristici.
Le vittime dell'attentato erano in gran parte cittadini israeliani e americani. Tra i morti c'era anche un cittadino italiano. Le indagini iniziali hanno sospettato il coinvolgimento di vari gruppi terroristici quali l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e l'Organizzazione Abu Nidal.
Nonostante gli sforzi delle autorità italiane e internazionali, l'attentato non ha portato all'arresto dei responsabili. Tuttavia, nel 1991, uno degli attentatori è stato ucciso dalla polizia a Parigi.
La strage di Fiumicino rappresenta uno dei momenti più oscuri nella storia dell'aeroporto e dell'Italia, rimanendo un evento di grande rilevanza nella lotta contro il terrorismo internazionale.
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